Fioriture record di polpi nelle acque del Regno Unito segnalano un cambiamento climatico

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I mari più caldi stanno determinando un aumento senza precedenti delle popolazioni di polpi lungo la costa sud-occidentale del Regno Unito, con il 2025 soprannominato “l’anno del polpo in fiore” dagli osservatori della fauna selvatica. L’ultima analisi marina del Wildlife Trusts conferma che il numero di polpi è al massimo dal 1950, un cambiamento direttamente collegato al riscaldamento delle temperature invernali causato dai cambiamenti climatici.

Drastico aumento della popolazione

Quest’estate i pescatori hanno registrato una cattura record di oltre 1.200 tonnellate di polpi nelle acque del Regno Unito: un aumento sconcertante rispetto agli anni precedenti. La specie più comune osservata è Octopus vulgaris, tipicamente presente nelle acque più calde del Mediterraneo, suggerendo uno spostamento verso nord del suo areale. Gli avvistamenti di volontari in Cornovaglia e Devon mostrano un aumento di oltre il 1.500% negli incontri con i polpi rispetto al 2023.

Matt Slater del Cornwall Wildlife Trust descrive il comportamento come “eccezionale”, sottolineando che i polpi si muovono attivamente con i jet, si mimetizzano e persino camminano su due zampe sott’acqua.

Implicazioni per la pesca e gli ecosistemi

La rapida crescita della popolazione solleva preoccupazioni circa l’impatto sugli ecosistemi marini esistenti. I polpi sono voraci predatori di molluschi come aragoste, granchi e capesante, potenzialmente distruggendo le industrie della pesca e alterando le abitudini dei consumatori. Ruth Williams, capo della marina di The Wildlife Trusts, sottolinea che saranno necessari aggiustamenti. “Stanno avendo un impatto sulle specie che vivono lungo le nostre coste e, di conseguenza, avranno un impatto sul nostro settore della pesca”.

I dati del governo mostrano che gli sbarchi di granchi sono in calo mentre le catture di aragoste, aragoste e capesante rimangono stabili. La situazione evidenzia la necessità che il settore della pesca si adatti alle mutevoli condizioni, un processo che alcuni stanno già iniziando a esplorare.

Tendenze ambientali più ampie

Il boom dei polpi avviene in un contesto di sfide ambientali più ampie. L’analisi del Wildlife Trusts descrive nel dettaglio un anno segnato da incidenti legati all’inquinamento: una collisione tra una petroliera nel Mare del Nord ha rilasciato pellet di resina plastica e una fuoriuscita di biosfere da un impianto di trattamento delle acque.

Tuttavia ci sono sviluppi positivi. L’isola di Skomer, nel Pembrokeshire, ha registrato la cifra record di 46.000 pulcinelle di mare, mentre l’isola di Muck ha visto aumentare il numero degli uccelli bianchi e neri grazie agli sforzi di rimozione dei ratti.

L’aumento delle popolazioni di polpi serve a ricordare in modo forte come il cambiamento climatico sta rimodellando gli ecosistemi marini. Non è chiaro se questa fioritura sia un fenomeno a breve termine o una tendenza duratura, ma sottolinea l’urgente necessità di una gestione adattiva della pesca e di un monitoraggio continuo dei cambiamenti nella distribuzione delle specie.